Buon venerdì!
Questa settimana mi si sono accese un paio di lampadine sul tema della coerenza. Un concetto che io stessa ho male interpretato per molto tempo. Ero convinta, e ti parlo già dei tempi dell’Università, che essere coerenti significasse non cambiare idea.
L’affermazione “io sono coerente” ha rappresentato spesso lo scudo dietro il quale nascondere la mia paura del cambiamento. Ho capito grazie alla vita che stavo sbagliando.
“La coerenza è l'ultimo rifugio delle persone prive d'immaginazione” lo ha affermato Oscar Wilde. Queste parole sono state la mia ancora mentre cercavo di allargare la mia opinione sul tema. Mi hanno aiutata come fosse un mantra quando ancora non le comprendevo per bene. Le ho scritte sui taccuini, sulle agende, sui post-it. Fino a che ho capito che stavo bloccando la mia evoluzione professionale.
La coerenza può immobilizzarci se l’attribuiamo alle azioni, alle scelte o ai pensieri. Ci rende pigri. Blocca la creatività e ci impedisce di diventare chi possiamo essere. Ci limita anche nella scoperta.
Ma se la leghiamo ai valori che guidano la nostra vita, allora è tutta un’altra storia. Ed è proprio questo il punto di svolta: non quello che facciamo ma il perché lo facciamo. Cosa ci muove davvero e dove siamo decisi ad andare per tenere alti i nostri valori personali.
Lo storico Yuval Noah Harari ha affermato che “la coerenza fine a se stessa diventa facilmente il terreno di gioco delle menti ottuse”. Un po’ forte, lo so, ma a volte ci sta. Ci serve per guardarci allo specchio e vederci con onestà. Se siamo pronti a farlo, naturalmente.
Sul cambiamento si dice molto ma quello che pochi affermano è che non solo richiede coraggio ma anche autenticità. Il coraggio lo si allena in qualche modo, l’autenticità occorre riconoscerla. È la nostra essenza. E non sempre siamo disposti a vederla ed accettarla.
Come possiamo pensare di restare coerenti a scelte fatte anni fa? Non siamo le stesse persone di allora. Mentre è più facile che siano rimasti forti e intatti i nostri valori. Quelli sì che richiamano coerenza.
Assunta
Settimana scorsa ti ho chiesto di mettere in agenda il 27 ottobre!
Alle 17 presso il Caffè Libreria Ècate di Milano ci guardiamo negli occhi e passiamo del tempo insieme. Con Mariagrazia Villa presentiamo il nostro nuovo libro “Inversione a U. Come il giornalismo costruttivo può cambiare la società”. La serata è aperta a chi vuole esserci e non sarà una presentazione classica perché noi non lo siamo. Classiche intendo. Serve registrarsi qui
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Un Podcast.
Il podcast di Alessio Beltrami te l’ho già consigliato qualche settimana fa come una delle mie fonti di ispirazione. Questa volta però ti invito ad ascoltare una puntata in particolare dedicata al tema della verità che crediamo di avere in tasca. E si parla anche di autenticità, in effetti. La trovi qui.
Un articolo.
In questo articolo di EconomiaCircolare.org hanno raccontato il giornalismo costruttivo per bene. Prenditi il tempo perché potresti capire molto di più sulla coerenza di una professione.
Un percorso.
Si chiama “Credere per agire” ed è un percorso studiato dalla mia amica Barbara Reverberi che ti può davvero aiutare a conoscerti meglio per capire chi sei e in cosa credi. Per poi agire. Si svolge su Telegram ed è molto pratico. Trovi le info qui.
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