Ti piacerebbe bastasse un "grazie", e invece...
No! La gratitudine è molto più di una parola.
Buongiorno frizzante! Sai cosa succede a Dicembre? Sarà il Natale e quella sensazione di umanità che si respira. Saranno lucine, brillantini e sorrisi. O forse anche la malinconia di questi giorni: di fatto a dicembre ci si avvicina ai sentimenti. A quella vulnerabilità che ci caratterizza come esseri umani.
Dicembre è un buon mese per occuparsi della gratitudine. Ma non quella del grazie a tutti i costi. E nemmeno quella dell’osservazione delle belle cose che accadono. Tutto questo va bene ma noi abbiamo bisogno di andare un po’ più a fondo. A noi, oggi, serve la gratitudine profonda: quella che porta benefici psicofisici e migliore qualità della vita e delle relazioni.
Più riusciamo a portare la gratitudine nella nostra vita quotidiana, più stimoliamo la nostra intelligenza emotiva.
Ed è di questo che ti voglio scrivere oggi.
La gratitudine è non solo la più grande delle virtù, ma la madre di tutte le altre.
Cicerone
L’intelligenza di cui ci occupiamo meno
L’Intelligenza emotiva è un tema di cui tanto si parla in queste settimane anche per via dei fatti di cronaca che non sto a ricordarti qui. Perché lo è? Ci rende persone autentiche, consapevoli e il più possibile risolte. Ed è per questo che si insiste tanto sulla sua introduzione come materia scolastica. (A questo proposito ti suggerisco di leggere un articolo che ho scritto e che racconta proprio di una scuola che lo fa. Ed è anche italiana).
Il padre dell’Intelligenza Emotiva è Daniel Goleman, giornalista e autore che per me rappresenta una guida costante (leggi il suo libro più rappresentativo e non te ne pentirai!). Nel suo lavoro Goleman evidenzia 5 elementi che caratterizzano questa intelligenza:
Autoconsapevolezza: conoscere le proprie emozioni, punti di forza, debolezze e valori e riconoscerne l'impatto sugli altri.
Autoregolazione: regolare o indirizzare le proprie emozioni distruttive e essere consapevoli del loro impatto sugli altri.
Abilità sociali: costruire relazioni positive e comprendere noi stessi e gli altri.
Empatia: considerare i sentimenti delle altre persone e guidare le tue interazioni basandoti su questa comprensione.
Auto-motivazione: trovare la motivazione intrinseca per raggiungere gli obiettivi e scoprire un significato vero nella vita.
Tutto questo cosa c’entra con la gratitudine? Ognuna delle voci che leggi qui sopra in neretto può essere alimentata dal nostro essere grati. Quando scegliamo questa attitudine, infatti, diventiamo anche consapevoli delle nostre emozioni, dei nostri valori e dei punti di forza. E, guarda un po’, comprendiamo meglio gli altri.
Uno studio del 2016 ha esaminato l'associazione tra la mindfulness, gratitudine e intelligenza emotiva. Su un campione di 3998 persone, è emerso che una maggiore gratitudine influenza la propria intelligenza emotiva. Ci sono alcuni punti di questo studio che raccontano che le persone che scelgono la gratitudine:
sono più serene, più energiche, più entusiaste e produttive
tendono anche ad essere più disponibili ed empatiche
sono meno soggette a depressione, ansia e sensazioni di solitudine
si perdono meno nel pregiudizio e nel giudizio
stanno alla larga dagli stereotipi
costruiscono, e poi costruiscono ancora.
Senza entrare troppo in ambito scientifico, ti basti sapere che il nostro cervello rilascia dopamina e serotonina quando siamo in uno stato di gratitudine. Stiamo parlando di due neurotrasmettitori cruciali responsabili delle nostre emozioni, noti come gli "ormoni del benessere". Questo ci piace ok, ma c’è di più.
Portare la gratitudine nelle relazioni e nell’ambito personale e professionale con decisione e costanza, significa diventare anche persone visionarie, concrete e ben predisposte alla crescita interiore.
6 Pilastri tutti per te
Sei sono i pilastri su cui ti puoi basare per passare al livello successivo: quello della pratica concreta.
Le relazioni stanno in cima alle nostre priorità. Prima di ogni altra cosa. Senza automatismi ma con cognizione.
Se non siamo sinceri evitiamo anche di impegnarci. Un buon suggerimento è non avere aspettative ma essere pronti a stupirci sempre.
L’empatia è sexy e affascinante. Può diventare la nostra migliore amica.
Amarsi non è il male. Un po’ di consapevolezza di sé aiuta a essere risolti.
Integrità fa rima con responsabilità. Mettiamo in conto che c’è sempre da migliorare. Con onestà.
E non dimentichiamo quel pizzico di umiltà che ci porta lontano dal perfezionismo. La vita è fatta di doni che si vestono da persone e situazioni: riconoscerle è un atto di gratitudine.
Non voglio sentirti dire che ho ragione. Non è questo il punto. Dopo 10 anni di studi, formazione e lavori sulla gratitudine ti dico a gran voce che qui c’è poco da aver ragione. Occorre agire. E dicembre è un buon momento. Quindi fai un bel respiro e clicca qui. Ho pensato a un percorso pratico e gratuito per arrivare al 25 Dicembre con un po’ di gratitudine in circolo. Il Calendario dell’Avvento è una buona scusa per attirare l’attenzione. I contenuti, invece, sono studiati ad hoc da me.
Ti aspetto anche di là.
Assunta
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Un libro
“Gratitudine” di Oliver Sacks: 50 pagine di bellezza umana e di emotività alle stelle. Nei prossimi giorni lo rileggo, tu intanto lo trovi qui.
Un video
Guardalo! Non voglio dirti altro su questo video.
Un altro libro
Oprah Winfrey è stata tra le prime a parlare della sua abitudine del diario della gratitudine. E poi è nato “Tutto ciò che conta” un altro libro che secondo me a Natale sta bene come regalo.
Un test
Se ti va di conoscerti meglio ti lascio un test per misurare il tuo livello di gratitudine
Altri libri (questi li ho scritti io)
Dire, Fare …Ringraziare, Il Diario della Gratitudine ed Empatia Digitale. Ci trovi tanta gratitudine tra queste pagine.
Restiamo in contatto anche altrove 😀
Se desideri conoscere di più su di me ti suggerisco di fare un giro sul mio sito AssuntaCorbo.com oppure di cercarmi sui social network: Facebook - Instagram - Twitter - Linkedin
Ho scritto libri sulla gratitudine, la comunicazione e il giornalismo costruttivo: li trovi qui
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