Eh buongiorno!
Tutto sta riprendendo con grande vigore, sebbene gennaio abbia sempre quel sapore di lunedì, fino a fine mese. Un sapore dolce di nuovi inizi ma anche piccante da far venire le lacrime agli occhi.
Perché ricominciare è pianificare. E pianificare è agire. L’azione però è spesso una sfida con se stessi. Occorre definire i propri piccoli obiettivi e iniziare semplicemente a compiere i primi passi.
La mia amica Valentina Coradeghini, in uno dei nostri caffè di pianificazione, mi ha detto: “l’elefante si mangia a piccoli bocconi”. Una metafora che rende l’idea e ci impedisce di venire sopraffatti.
E a proposito di Valentina e di obiettivi ti lascio il link al suo mini corso gratuito via mail che aiuta a focalizzare e agire, senza pesantezza. Ti iscrivi qui.
Come ti ho raccontato in qualche mail fa con il 2024 sono partite le consulenze personalizzate. Non ho fatto in tempo a dirlo che ho riempito l’agenda delle prime due settimane di Gennaio. (E chi se l’aspettava!). Se ci stai pensando scrivimi rispondendo a questa mail e ci accordiamo.
E ora, ho qualcosa da raccontarti e che risponde al mio buon proposito del 2024 di cui ti ho parlato la scorsa settimana.
Assunta
Hai mai scritto un thank you note?
Sono in fissa con la gratitudine. Se mi segui da qualche tempo lo sai. Una vera passione per me iniziata nel 2012 e mai finita. Talmente potente che solo al pensiero di farne a meno mi sento male.
Un’amica. Anzi, un’alleata nel bello e nel complesso. Amo definirla così. Ed è anche la ragione per cui ho creato, sempre qui su Substack, una newsletter formativa dedicata unicamente a questa pratica.
Mentre, durante la pausa natalizia, pianificavo le attività del 2024 ho pensato al thank you note.
Un’abitudine tanto semplice quanto potente.
Per dirtela in parole povere: biglietti di ringraziamento da utilizzare per costruire ponti tra le persone e nutrire le relazioni.
Non qualcosa di “carino”. Ma un’abitudine davvero efficace per le nostre relazioni. Considera che si tratta di una pratica che utilizzano anche alla Casa Bianca (ne ho scritto sul mio blog).
Una chicca in ambito professionale
Siamo pieni di cose da fare e forse non ci viene spontaneo pensare a un biglietto che esprima gratitudine verso qualcuno. Ma per esperienza, personale e di aula formativa, ti garantisco che questa abitudine ha un potere trasformativo incredibile. Il thank you note rafforza le relazioni, incrementa il senso di appartenenza e alimenta l’entusiasmo.
Chi non vorrebbe sentirsi riconosciuto senza altri obiettivi se non il riconoscimento in sé?
Un thank you note ben scritto supera i confini delle gerarchie aziendali ricordandoci dell'umanità condivisa che sottende le nostre interazioni professionali. Che sia indirizzato a colleghi, clienti o dipendenti, un biglietto di gratitudine sincera è uno strumento piccolo ma potente.
"Ringraziare può elevare la felicità di chi lo fa e può migliorare anche il benessere di un'altra persona, addirittura più di quanto anticipiamo. Se entrambe le parti traggono beneficio da ciò, penso che questo sia il tipo di azione che dovremmo perseguire più spesso nella nostra vita quotidiana.
L’affermazione qui sopra è di Amit Kumar, coautore dello studio pubblicato su Psychological Science e professore associato di marketing presso la McCombs School of Business dell'Università del Texas ad Austin.
Non è il primo studio, questo, che evidenzia come essere grati sia benefico per la salute, l'umore e il benessere generale. Più spesso è stato messo in luce, negli ultimi decenni, che la gratitudine è una pratica che migliora le relazioni e il nostro benessere. L’originalità dello studio di Kumar e i suoi colleghi analizza la ragione per cui scegliamo di non scrivere un thank you note anche quando ne riconosciamo il valore.
Siamo portati a sottovalutare il potere dell'espressione di gratitudine e a sovrastimare quanto potrebbe essere imbarazzante.
Potrebbe non andare come pensiamo. Lo studio ha dimostrato proprio questo. È stato chiesto ai partecipanti all’esperimento (334 persone) di scrivere un biglietto di gratitudine a una persona della loro vita. Prima di inviare il thank you note, i partecipanti dovevano annotare quali fossero le aspettative: come avrebbero reagito i destinatari?
In una fase successiva, i ricercatori hanno verificato quale fosse la reale reazione.
Cosa hanno scoperto?
I mittenti aveva timore di apparire troppo vulnerabili e a tratti ridicoli mentre i destinatari accoglievano con entusiasmo e sorpresa il messaggio.
Chi ha scritto i thank you note ha scoperto di sentirsi bene e di trovare beneficio in questa pratica.
Per farla diventare una buona abitudine occorre allenarsi e tenere a portata di mano l’occorrente. Sì, perché quelli scritti a mano sono più potenti.
Giusto 3 motivi per farlo
Rafforziamo le relazioni: i thank you note sono un'opportunità per mostrare apprezzamento genuino e rafforzare i legami con colleghi, clienti e dipendenti. Contribuiscono a costruire fiducia.
Eleviamo l’entusiasmo: il riconoscimento sincero è essenziale per mantenere i membri del team motivati e coinvolti. Ne beneficia l’ambiente di lavoro.
Si fa la differenza: in un mondo professionale estremamente competitivo inviare un thank you note ci fa notare. Dimostra concretamente che ci interessano le persone con cui lavoriamo e che siamo disposti a fare uno sforzo in più per riconoscere il loro contributo.
Vorrei darti una mano su questa abitudine potentissima. Sta per uscire un workbook in cui condivido come li imposto io e come si può renderli più efficaci. Lo trovi qui su Amazon a un prezzo simbolico.
Se hai dubbi, sai dove trovarmi.
Assunta
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Un articolo
Abbiamo ripreso anche con le attività della testata di giornalismo costruttivo News48.it. Ho scritto un editoriale che vuole essere un bilancio onesto del 2023. Lo trovi qui.
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Un altro articolo
Come evitare le persone che ci fanno soffrire: un interessante pezzo su Internazionale che fa riflettere sul tema relazioni.